mercoledì 29 gennaio 2014



In tanti attendevano questo mese (Gennaio appunto) in cui dovrebbero decidersi i nuovi equilibri della Giunta raffadalese.
Volendo partire dai numeri in Consiglio Comunale: la compagine di governo ha subito qualche defezione. Nocera (FLI) e Librici (MPA) hanno reso pubblica la fuoriuscita dalla maggioranza.
Il differenziale numerico inizialmente pari a 2 si è quindi annullato.
Se a ciò si aggiunge che a Maggio 2014 lo scudo “antisfiducia” del Sindaco (quello previsto dall’ art. 7 LEGGE 5 aprile 2011, n. 6) verrà meno, potrebbe profilarsi una prossima e repentina chiusura dell'odierna esperienza amministrativa.
La situazione sembrerebbe di difficile soluzione poiché ingessata dalle iniziali scelte in sede di composizione della Giunta.
Non aver (tra virgolette) imposto ai due consiglieri entrati in Giunta di dimettersi, rende oggettivamente complicato il quadro compositivo afferente alla maggioranza.
Le possibili soluzioni?
Rimangono tre opzioni (di lombardiana memoria):

  1. Ricercare una maggioranza per ogni provvedimento proposto in Consiglio Comunale;
  2. Imbarcare ufficialmente sulla nave qualche consigliere d'opposizione, rimasto inizialmente a terra, attraverso la concessione di un assessorato;
  3. È la variante non ufficiale della opzione 2. Ufficialmente non imbarcare nessuno dei consiglieri di    opposizione ma comunque assegnare un assessorato ad una personalità vicina ad un nucleo composto da almeno due (meglio se tre) consiglieri di minoranza.

Ognuno delle tre opzioni comporta vantaggi e svantaggi.
Nel primo caso l'azione di governo sarebbe oggetto continuo di trattativa e ciò ne potrebbe comportare una decelerazione e non escluderebbe tra l'altro una futura "crisi". È pertanto da escludere.
Nel secondo e nel terzo caso l'accordo, così trovato, metterebbe, nel breve-medio periodo, a riparo la continuità amministrativa ma avrebbe ripercussioni non indifferenti (ovviamente più pregnanti nel caso 2) sul lato immagine.
Al momento è escluso (poichè precluso) che qualche consigliere di minoranza diventi direttamente assessore e ciò è conseguenza normativa.
La legge infatti consente di avere in Giunta un numero massimo di due elementi col doppio ruolo (consigliere-assessore).
Attualmente tali postazioni sono stabilmente occupate e, date le condizioni, tali rimarranno (a meno di improbabili stravolgimenti).
Questa circostanza investe, ovviamente, anche i consiglieri del PD.
Se qualcuno di loro ambisse a ricoprire una carica assessoriale dovrebbe, ad oggi ripeto, rinunciare alla presenza in Consiglio Comunale.
Proviamo ad inserire qualche altra condizione al contorno finora trascurata.
Partiamo dall'assunto, quindi, che solo due degli assessori sono inamovibili ed entrambi per i medesimi motivi. Sono, ovviamente, le due donne in Giunta, blindate dalla loro duplice carica (consigliere-assessore).
Rimangono pertanto altre due postazioni.
La prima ha un cappello sopra ed è quello del PD che l'ha occupata temporaneamente con Pedalino.
L'intero partito (PD) si è stretto attorno al proprio Sindaco, collaborandolo, e permettendo che l'operazione Gazzitano-Pedalino andasse in porto rinviando a successiva data (20-24 mesi dall'insediamento) la discussione sull'occupante e sul successore.
Quel tempo appare arrivato ma la discussione ancora non è iniziata.
È chiaro che l'intero PD, ora, si attende - dal duo sopracitato - il rispetto di quell'accordo senza ulteriori proroghe e senza, soprattutto, ulteriori condizioni che avrebbero un sapore vessatorio.
Il rispetto temporale di quell’accordo avrebbe anche un altro e più profondo significato e il solo garante può (e deve) esserne il Sindaco.
Un segnale inviato alle forze più giovani del PD.
L’appartenenza è ancora un valore?
Se la risposta è affermativa allora (Pedalino e Gazzitano non potranno che convenirne) c’è tanta gente che sotto quest’aspetto li precede.
Certo vi è stato il passaggio ufficiale di Pedalino nei ranghi direttivi del PD e molto probabilmente è in quell’ambito che il Partito intende valorizzarlo.
La soluzione sembrerebbe dunque semplice. Quando inizierà la discussione?
Sarebbe un rischio ulteriore non trovare una soluzione nel PD contestualmente alla ricerca dei numeri in Consiglio Comunale.
Il differimento ulteriore di tale discussione potrebbe questa volta causare una crisi tutta interna al PD e riversarsi in maniera distruttiva su questa esperienza amministrativa.
È improbabile che nessuno all'interno del PD abbia ambizioni governative e ciò è in forte contrasto con l'atteggiamento attendista che, tutti, hanno tenuto sulla vicenda.
L'altra postazione assessoriale è attualmente occupata da Società Civile e sembrerebbe essere, a rigore di logica,  l'unica rimasta quale oggetto di trattativa con i consiglieri di minoranza alla ricerca dei famosi numeri (I ‘NNUMARI).
Per la verità rimane una ulteriore, ma molto improbabile, opzione. 
Se qualcuno degli odierni assessori fosse in grado di portare in dote due-tre consiglieri, farebbe (e soprattutto si farebbe) cosa gradita.
Qualcuno, anche in maniera subdola, ci ha provato nel recente passato forse perché conscio degli scenari che si profilavano in quel di JNNARU.
Sembra strano ma finora abbiamo parlato di politica senza nemmeno per un attimo menzionare azioni, programmi, progetti o idee.
Abbiamo parlato solo della condizione necessaria.
Se riponiamo per un attimo nel cassetto il filtro d'analisi algebrico e mettiamo quello politico, si può senza dubbio affermare che il Sindaco porterà a termine naturale il proprio mandato.
L’opposizione, da tempo sublimata, rimane incentrata su sporadiche iniziative consiliari.
Franco Romano su Agrigentonotizie arriva persino a individuare come “l’unica vera opposizione” quella promossa da Santino Farruggia.
È quindi una opposizione di natura extraconsiliare.
Non essendo variata la condizione di Santino (appunto l’extraconsiliarità) mi chiedo, e vi chiedo, come mai una così fervida attività non lo ha visto autore e protagonista quando era un dirigente del PD di cui Giacomo di Benedetto era Segretario?
Forse qualcuno gli bloccava i comunicati stampa?

Josè Galletto

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