giovedì 6 settembre 2012

TUTTI COSI FINERU….


Inizio con la frase che Peppe Pane mi disse nella recente campagna elettorale prima di un nostro abbraccio a significare la chiusura di una vecchia,  sopita, querelle e la fine, immagino a suo dire, di un’epoca.
Un gesto distensivo e una frase allusiva.
A cosa si riferisse Peppe Pane lo avete letto tutti sull’ultimo numero di Ad Est in cui si interroga nel pezzo“Ma Raffadali è di sinistra?” con sottotitolo “(4+4)=10 – prima parte”.
La seconda parte credo sia stata scritta pochi giorni fa dal TAR che ha rigettato il ricorso sul premio di maggioranza.

La catalogazione di una intera comunità in un definito alveo politico è cosa ardua.
Così dovrebbe essere anche per la negazione o il contrario di tale concetto (Ma Raffadali è di destra?) - quaestio in cui mai mi avventurerei - eppure Peppe, coraggiosissimo, si cimenta in una analisi comparata con le precedenti elezioni amministrative dimenticando, ma credo non sia il solo, che ad ogni partita elettorale si mischiano le carte.
Questa volta il banco non era dove stava seduto lui e per la verità neanche nella precedente partita elettorale, il qual fatto lo pone come indubbio indicatore.
Le carte sono diverse perché diversi sono gli attori e le condizioni al contorno. Condizioni che, ad esempio, hanno consentito ai Forconi di raggiungere un risultato importante.
Pur non essendo della partita e neanche, giocoforza, fra gli assidui spettatori ho visto degli episodi sufficienti ad indicare alla cittadinanza lo stato in cui versa la politica locale.
Ad esempio l’annunciare i comizi con sottofondo musicale “Un’estate italiana” delle famose notti magiche di Italia 90 è stata una vera chicca da custodire gelosamente.
Per la verità molti segnali di tale degrado erano palesi nell’ultimo quinquennio.
Con il manifesto a firma Giovani UDC “Vi manca u pilu pi essiri scecci” pensavo che la soglia di fondo fosse stata toccata. Evidentemente c’era qualche ambizioso…..che ha posto l’asticella ancora più in basso.
È stata la campagna elettorale dei neofiti.
E questo non è un male in assoluto, se la polemica a cui alcuni di questi sono stati addotti non fosse stata indirizzata e guidata ad arte.

Pensavamo che la partita fosse finita la sera dello spoglio ed invece, solo dopo una settimana di passione all’Ufficio Centrale si è arrivati al quadro elettivo che compone l’Amministrazione odierna.
Una composizione, definita dalla legge, che garantisce un premio di maggioranza al raggiungimento di alcune soglie.
Inutile fare comparazioni e gridare allo scandalo invocando l’aritmetica, il principio proporzionale è oggi valido solo all’interno dei nuclei elettivi assegnati dalla recente legge elettorale.
Quindi niente addizioni stonate.
A questa ovvia valutazione, confortata dalla lettura e dalla applicazione della norma, non hanno voluto approdare alcuni dei candidati consiglieri che hanno proposto legittimamente ricorso.
La risposta è arrivata pochi giorni fa.
Nein!
Rimane il quesito posto da Peppe Pane che però dovrebbe essere declinato dapprima sul personale “Io sono di sinistra?” per poi ampliare il campo di osservazione all’intera comunità.

Sono passati 3 mesi e coccia dalle elezioni amministrative ed ora la polemica si è spostata su altri fronti.
Inizialmente si è sviluppata (ed in parte continua a farlo) attraverso il canale dei commenti sul portale Agrigentonotizie.
Polemiche, anche legittime, che non sono accompagnate dall’esibizione delle generalità di chi le esprime ma espresse attraverso un nickname.
Per evitare una tale situazione, o perlomeno per tenere le giuste distanze da essa, bisognava muoversi per tempo, già in campagna elettorale.
Il 28 febbraio 2012 pubblicavo, su questo blog, un post col titolo PRIMA LE REGOLE! in cui parlavo di un volantino anonimo che si è lasciato scivolare tra la gente senza che nessuno (e non ho ricevuto alcuna smentita) abbia ripudiato il gesto.
E' risaputo che non condivido il metodo e credo, piuttosto, che l’attenzione non andrebbe orientata sui commenti bensì sulle notizie senza commenti.
Ad esempio nessun commento per le seguenti notizie:
  1. Raffadali ricorda Paolo Borsellino a vent'anni dalla strage di via D'Amelio
  2. Raffadali ricorda Giovanni Falcone a vent'anni dall'attentato a Capaci
  3. Raffadali aderisce al protocollo di legalità "Dalla chiesa"
Quattro commenti fuori tema nella notizia Il sindaco Di Benedetto ai funerali di Placido Rizzotto….ma era il 22 maggio 2012.
L’argomento è sempre lo stesso, così come il risultato nei commenti.
Qualcosa dovrà pur significare.
Bisognerà lavorare, e tanto, affinché si vedano commenti anche su queste notizie.

Lavoro in cui non si è risparmiato Giacomo e la sua squadra. A partire dal rilancio del Villaggio della Gioventù. Lo dico pur non avendo potuto assistere a nessuno degli spettacoli.
Sarà anche “acqua calda” ma di un tepore a cui non ci si sottrae.
È evidente - e parlo del recente post idrotermale di Peppe Pane - che la cronistoria è importante sul piano documentale, seppur unilateralmente ricostruita. 
Rimane la rappresentazione di una verità.
Piuttosto stonate suonano invece le considerazioni dei fatti nel tempo (2001 - 2007 – 2010) che non permettono – scusate lui ci tiene – di individuare l’alveo politico cui appartiene o cui è appartenuto.
Suona stonato anche il fatto che a scrivere e fare comunicati siano Peppe Pane e Fabio Sciabica accomunati dalle rispettive cariche in Confartigianato e che i maggiori attori protagonisti del recente, per fortuna, passato rimangano silenti.
Ma non si può rimanere silenti su alcuni fatti, di cui Peppe probabilmente non è a conoscenza, che contraddicono l’azione della passata amministrazione sull’utilizzo del Villaggio della Gioventù.  Un mio post UN PROGETTO CONCRETO PER ENTRARE NEL MONDO DEL LAVORO certifica la presenza di un percorso formativo – Disce et labora – le cui attività sono proseguite nei locali dell’Ostello fino al maggio 2007. 
Ah…i picciuli!

Peppe Pane mi perdonerà ma non capisco perché sia l’unico che, pur avendo avuto vissuto una temporalmente limitata parentesi amministrativa, scrive per rimembrare.
Sarebbe preferibile dire “Tutti così fineru…” riferendosi agli ultimi 10 anni e collocarli nell’oblio.

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