CANTIERIXRAFFADALI

Riserva ancora novità la realtà archeologica di Agrigento e della sua provincia. Questa mattina, infatti, il leader ambientalista Giuseppe Arnone, il consigliere del Parco della Valle dei Templi Gaetano Gucciardo, l'operatore tecnico per i beni culturali Marco Falzone e la guida turistica Giovanna Lombardo, hanno invitato la stampa al molo di ponente a Porto Empedocle, per rendere nota un'imbarazzante situazione che si protrae da diversi anni: il ritrovamento dei resti del tempio di Giove.

Il porto, infatti, venne costruito nel '700 mediante l'utilizzo di parti della struttura architettonica che, se ultimata, sarebbe stata annoverata come la più grande esistente nel mondo greco.

Legambiente Agrigento, alla luce di tutto ciò, ritiene che sia opportuno chiedere alle autorità competenti di porre in essere quanto necessario alla tutela ed alla valorizzazione del sito in questione.

Per il riconoscimento dei resti, inoltre, è risultato indispensabile l'intervento dell'archeologo tedesco Heinz Jurgen Beste che, osservando il tempio e i reperti a Porto Empedocle, accompagnato dalla guida Giovanna Lombardo, ha affermato di essere sempre più certo che i pezzi appartengono alla Valle dei Templi agrigentina.

Intervenendo, Gaetano Gucciardo afferma: "Non siamo né storici né archeologi, ma se questi pezzi di tufo, come sembrano, sono davvero appartenenti al tempio di Giove, chiediamo che si facciano degli accertamenti adeguati".Presente anche Giuseppe Arnone:"Sono ottimista perché le istituzioni che dovranno occuparsi di ciò, sono rappresentate da personalità di primissimo livello, come la soprintendente Gabriella Costantino, la presidente del Parco Archeologico Rosalia Camerata Scorazzo e il soprintendente di mare Sebastiano Tusa. Confido, quindi, che nei prossimi mesi, anche questo aspetto del patrimonio agrigentino, potrà avere l'attenzione che merita".

P.S.FU GIOENI...A CUI A MO' DI RINGRAZIAMENTO I GIRGENTANI DEDICARONO LA VIA...E ORA SCOPRONO...