domenica 6 aprile 2008

ASPETTIAMO UNA SMENTITA...

da AGRIGENTONOTIZIE



Miccichè infiamma il Palacongressi

di Gioacchino Schicchi
E' un Palacongressi gremito e partecipe quello che accoglie il candidato all'Ars Michele Cimino e il candidato alla Camera dei Deputati Gianfranco Miccichè.
Non ci sono invece il senatore Marcello Dell'Utri e il coordinatore regionale di Forza Italia, Angelino Alfano, come previsto dal programma. E' stato quindi l'ex ministro ed ex presidente dell'Ars ad introdurre l'intervento di Cimino, con un discorso schietto, a volte addirittura duro, che infiamma la platea dei presenti. Tanti i temi affrontati, dal problema dell'emigrazione a quello della cattiva amministrazione e della politica che si basa sul clientelismo.
E nel trattare ognuno di questi argomenti Miccichè non lesina attacchi nei confronti di Salvatore Cuffaro, ma non solo. "Ho una rabbia autentica nei confronti di Cuffaro - dice - perché non è possibile che la Sicilia continui ad avere classi dirigenti e politici che vivono solo nell'interesse personale e mai in quello collettivo. Sono dieci anni che la Regione rimane in questo stallo assurdo".Ma al centro del discorso di Miccichè c'è fondamentalmente l'idea della rifondazione della classe politica."Questo nuovo partito, che ha sostituito il nostro vecchio partito, che ormai si stava sciogliendo, è una occasione nuova, perché ha risvegliato negli italiani e nei siciliani la passione.
Ma al vertice di questo partito ci saranno persone perbene, non gente che festeggia perché ha preso solo cinque anni di reclusione. Io lo dico chiaro: dei voti della criminalità non abbiamo cosa farcene. E lo dico nel bene della Sicilia, perché la criminalità organizzata è ancora un blocco forte di questa regione". Ma si parla anche di infrastrutture: "Mi impegno affinché venga profondamente sistemata la Palermo-Agrigento, che non è una strada da paese civile".E della nuova emergenza emigrazione che sta investendo la Sicilia: "Tutti coloro che sono stati costretti ad emigrare devono avere il diritto di tornare, di poter lavorare nella terra in cui sono nati.
E' drammaticamente ripresa l'emigrazione di questa terra. Ma siamo nel 2008, e in un paese che fa parte del G8. E in un paese che fa parte dei più industrializzati del mondo c'è una regione in cui riprende l'emigrazione. Per questo io ce l'ho con Cuffaro. Perché non ha fatto niente per evitare che succedesse questo".C'è spazio infine per un attacco agli alleati. "Voi vi siete resi conto che ad Agrigento sono tutti contro Michele e a Palermo tutti contro di me e i nostri candidati? Perché il potere si preoccupa, perché il potere siciliano ha bisogno per vivere di avere la lista dei disoccupati per promettergli prima della campagna elettorale un posto che non gli darà mai. E questa è una cosa da paese sottosviluppato. Che Cuffaro, a 8 giorni dalla elezioni nomini suo fratello direttore dell'Agenzia dell'Impiego in Sicilia è la certezza di quello che dico.
Se fuori dalla Sicilia il voto è libero perché non c'è disoccupazione, invece noi veniamo tenuti in questa situazione da sottosviluppo apposta. Il potere ha paura di avere occupati che non possono raggiungere il giorno prima della campagna elettorale perché non hanno più bisogno".E' lo stesso Miccichè, che più volte ha riaffermato il proprio affetto personale per Michele Cimino a invitarlo sul palco, e il candidato all'Ars riprende, seppur smorzandole nei toni le affermazioni prima fatte. "Noi che vogliamo cambiare la Sicilia dobbiamo avere il coraggio di fare anche affermazioni forti, e avere il coraggio di essere forti e leali per consentire il realizzarsi di una rivoluzione siciliana. Noi vogliamo e pretendiamo con questa azione di coraggio di poter dare alla Sicilia e ai nostri figli: finalmente questa terra non è più sottomessa. Finalmente è una terra libera in cui la gente per bene riesce ad investire e creare occupazione.
Ed è in questo quinquennio che dobbiamo riuscire a determinare il nuovo futuro della Sicilia".Cimino, senza mai citare Cuffaro parla degli scorsi anni definendoli "tristi e difficili". Sia a causa del governo Prodi, che "faceva di tutto per tagliare finanziamenti per la Sicilia, che faceva di tutto per revocare tutto quello che il Governo Berlusconi, con ministro Gianfranco Miccichè, aveva fatto di buono per la Sicilia", che di un "governo tecnico che non era stato legittimato da questa platea".Infine, il tema dell'occupazione giovanile e soprattutto l'ennesima stilettata agli alleati. "Noi vogliamo garantire quei giovani che non trovano la possibilità di affermarsi in Sicilia.
La battaglia della Sicilia è riuscire a vincere portando avanti un modo diverso di fare politica, aprendo agli investitori che vogliono creare occupazione nel nostro territorio ma anche garantendo il mondo della sanità, il mondo dell'agricoltura, il mondo del lavoro in Sicilia per tutti e non solo per qualcuno".


P.S. ENTRO LE 23 ARRIVERA' LA SMENTITA. TIPO CHE CUFFARO ERA PRESENTE IN SALA MA MICCICHE' NON HA DETTO NULLA DI QUELLO CHE AVEVA DETTO AL PALACONGRESSI.



FIDUCIA.


ARRIVA.


PS2: ANNA A CHI PUNTU SEMU?
FAMMI SAPERE


JOSè GALLETTO

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