martedì 22 gennaio 2008
Andando con ordine:
18/01/2008
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla presenza in aula Pagliarelli del Presidente Cuffaro (dimostrazione di rispetto, tra l’altro mai disattesa fino a questa data, verso la magistratura) e di alcuni uomini del suo entourage.
19/01/2008 e 20/01/2008
A Raffadali è venuta la Rai, la troupe di Annozero.
Questo è perlomeno positivo…perché se veniva La7 era tempo perso, registravano, portavano via immagini e commenti ma nessuno avrebbe potuto goderne televisivamente perlomeno stando al feedback avuto nei post con tema “Cuffaro su La7”.
Ma non basta.
21/01/2008
Stamani, di rientro a Palermo, la rassegna stampa di TG5 presenta un’intervista a Tabacci sul quotidiano La stampa. Inviterei tutti a prenderne visione.
Così come inviterei a prendere visione dei commenti, dei post e dei contributi sul tema che gli internauti raffadalesi ci propongono l’indomani della sentenza.
Nella breve disamina che farò non è presente questo blog ( avevo anticipato la mia assenza poiché il 18 gennaio è una data particolare per il sottoscritto…il che esclude, quindi, pericoli di inciuci catto-comunisti).
In ordine strettamente alfabetico:
http://www.alessandrodibenedetto.it/ - nessun commento ancora sulla notizia;
http://allalucedegliocchi.blogspot.com/ - amaro commento di Vicè Scifo;
http://gaetanoalessi.blogspot.com/ - il post di Scifo ed il tempestivo commento di Gato;
http://www.gianbronzo.blogspot.com/ - commenti e cronaca delle giornate post sentenza a Raffadali;
http://laputiadapuccio.blogspot.com/ - è proprio il blog di Vicè Scifo;
http://laschienadritta.blogspot.com/ - attenzione alle parole del centro destra siciliano e nazionale;
http://stefanocuraba.spaces.live.com/ - titola “Cuffaro non è mafioso” riprendendo un articolo di una testata giornalistica;
Mentre nel linguaggio verbale una componente importantissima assumono i toni con cui vengono pronunciate le frasi (pensate ad esempio a “che beddu”…varianti positive e negative in funzione dei toni usati) su internet le varianti tonali del linguaggio sono espresse mediante l’utilizzo di caratteri Maiuscolo/minuscolo e dalla grandezza degli stessi.
La disamina, di cui sopra, assume un quadro più completo se accanto alle pubblicazioni si indicano le caratteristiche dei caratteri utilizzati.
Se avete già cliccato sui link vi sareti accorti come in tutti i blog, tranne quello dell’amico Curaba, i caratteri utilizzati nei titoli sono gli stessi dei precedenti post.
Nel blog di Curaba il “CUFFARO NON E’ MAFIOSO” assume le proporzioni di analoghi caratteri usati nei siti cui è garantito l’accesso e la consultazione agli ipovedenti ( il ministero dell’ambiente , ad esempio, si è dotato di più versioni di lettura in tempi recenti).
Riflettendo sull’uso dei “toni web” viene da dire che i cosiddetti blog “sinistrorsi”commentano compostamente, perlomeno nei caratteri, le conseguenze politiche della sentenza. Nell’unico blog (perlomeno sino ad oggi) “non sinistrorso” il titolo è “gridato”.
Io capisco, almeno ci provo anche se mi aspetterei un post di proprio pugno, quale sollievo abbia avuto un siciliano nel sentire pronunciare alla Corte l’assoluzione, dall’accusa di aver favorito consciamente la mafia, al Primo rappresentante della Sicilia.
Questa terribile paura, questo timore di perdere qualcosa di estremamente importante, provo ad immaginare, si è tramutato in un “grido” di orgoglio, di rivendicazione ed è un gesto meritorio, di attaccamento oltremisura verso la propria Terra, i propri conterranei e le Istituzioni dell’Isola.
Confidare in una sentenza sfavorevole per stravolgere la politica siciliana ed il sistema che da esso scaturisce non può essere l’ambizione prima di chi opera nella politica, ed è poco credibile la tesi che vede il sistema sgretolarsi una volta abbattutone l’apice.
Perlomeno ciò non rispecchia il mio stile e il mio pensiero.
E quindi mi rallegro per la forza con la quale, nell’essere intimamente siciliano, viene espresso il sollievo per l’assoluzione dei siciliani che per Cuffaro hanno votato.
Non è con cotanta veemenza però che l’amico ricorda la condanna ricevuta dal Presidente, ed in ciò non mi rallegro affatto (i caratteri infatti non sono “cubitali” e non posseggono la forza del titolo).
La legittimità giuridica cui ci si può appellare, e a cui si è già ricorsi, per giustificare un atto forzoso e forzante per le istituzioni siciliane è ben poca cosa, così come la comparazione intrinseca che viene fatta con il “garantismo” applicato ad un comune cittadino (stessi doveri, stessi diritti).
Se questo fosse vero staremmo parlando di un comune cittadino condannato per aver favorito in private faccende personaggi legati, e condannati per questo, alla mafia, e quel “grido” verrebbe svuotato del proprio significato.
Perciò manca un titolo di pari forza “CUFFARO CONDANNATO PER FAVOREGGIAMENTO SEMPLICE A 5 ANNI”.
Indi vorrei riflettere sulla facoltà che lo stesso Presidente si è dato.
1. Assoluzione: rimango al mio posto ( e ci mancherebbe);
2. Condanna per favoreggiamento semplice: rimango al mio posto;
3. Condanna per favoreggiamento aggravato: mi dimetto;
In tutto ciò la volontà popolare dove è contemplata?
Nel primo caso sicuramente. Il popolo ha votato un candidato giuridicamente immacolato e non venendone meno tale requisito tutto rimane come prima.
Nel secondo caso: no. La condanna per favoreggiamento semplice muta le condizioni pre elettorali. La volontà degli elettori di Cuffaro non è sovrana e rispettata perchè non siamo più di fronte ad un immacolato.
Nel terzo caso: si. La condanna per favoreggiamento aggravato muta le condizioni pre elettorali.
Non notate una certa disuniformità?
Bisogna stare attenti alle parole utilizzate nell’anticamera temporale della sentenza.
Esiste legge che prevede le dimissioni di un Presidente della Regione Sicilia, se questo è condannato per favoreggiamento aggravato? No!
Esiste legge che prevede le dimissioni di un Presidente della Regione Sicilia, se questo è condannato per favoreggiamento semplice? No!
E allora vuol dire che l’appello ai dettami della legge non è sufficiente per spiegare la posizione del Presidente Cuffaro nei confronti dei siciliani e soprattutto di quelli che in lui hanno creduto nelle scorse elezioni.
Se non esiste una legge in cui le dimissioni, per questa o quella condanna, sono previste vuol dire che nelle “facoltà” del Condannato c’è stata una valutazione di ordine politico e non strettamente giuridica così come tendono a far credere.
Se non esistesse il limite alle candidature alla poltrona del Primo rappresentante della Sicilia (2) gli scenari aperti dalla condanna di Cuffaro sarebbero:
. Condanna per favoreggiamento semplice: rimetto il mandato, la legge non vieta di ricandidarmi. Sottopongo al giudizio del popolo il mio nuovo status. Se il popolo ritiene congrua la nuova condizione nessuno può più dire nulla. Si tratta di rispettare la sovranità popolare;
Condanna per favoreggiamento aggravato: rimetto il mandato, la legge vieta di essere rieletto. Ho disatteso la volontà popolare e la legge riconosce ciò essendoci l’aggravante.
Ecco perché bisogna stare attenti alle parole usate da Cuffaro.
Non è facoltativo sottendere alla volontà popolare le proprie vicende politiche.
Ed inoltre il messaggio che esce forte, senza distinzione di carattere alcuno, è che una condanna a 5 anni è “accettabile” per le istituzioni siciliane.
Quindi intimamente oltre al sollievo per l’assoluzione da favoreggiamento aggravato col titolo “gridato” l’amico Curaba dichiara, fino a prova contraria, che almeno per lui un Presidente della Regione può permettersi una condanna per favoreggiamento semplice.
Ecco io preferirei, se proprio devo, che su tali posizioni si esprimesse non un singolo ma l’intera isola o perlomeno la parte che a Cuffaro è più vicina, verificando l’integrità della democrazia nella sede più giusta: l’urna.
Tutto ciò sempre che si ritenga corretto ricandidarsi con una condanna a 5 anni sulle spalle.
Parzializzare le conseguenze di una sentenza a condanna così come ha fatto Cuffaro non è corretto politicamente.
Eppure il senso delle istituzioni e il rispetto della magistratura non hanno mai abbandonato il Presidente nei mesi pre-sentenza.
Cosa può aver intaccato una così alta concezione delle istituzioni?
E giusto che un tale “grido” di liberazione, un anelito all’essere siciliano venga soffocato da una scelta politicamente inopportuna ed istituzionalmente sbagliata?
18/01/2008
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla presenza in aula Pagliarelli del Presidente Cuffaro (dimostrazione di rispetto, tra l’altro mai disattesa fino a questa data, verso la magistratura) e di alcuni uomini del suo entourage.
19/01/2008 e 20/01/2008
A Raffadali è venuta la Rai, la troupe di Annozero.
Questo è perlomeno positivo…perché se veniva La7 era tempo perso, registravano, portavano via immagini e commenti ma nessuno avrebbe potuto goderne televisivamente perlomeno stando al feedback avuto nei post con tema “Cuffaro su La7”.
Ma non basta.
21/01/2008
Stamani, di rientro a Palermo, la rassegna stampa di TG5 presenta un’intervista a Tabacci sul quotidiano La stampa. Inviterei tutti a prenderne visione.
Così come inviterei a prendere visione dei commenti, dei post e dei contributi sul tema che gli internauti raffadalesi ci propongono l’indomani della sentenza.
Nella breve disamina che farò non è presente questo blog ( avevo anticipato la mia assenza poiché il 18 gennaio è una data particolare per il sottoscritto…il che esclude, quindi, pericoli di inciuci catto-comunisti).
In ordine strettamente alfabetico:
http://www.alessandrodibenedetto.it/ - nessun commento ancora sulla notizia;
http://allalucedegliocchi.blogspot.com/ - amaro commento di Vicè Scifo;
http://gaetanoalessi.blogspot.com/ - il post di Scifo ed il tempestivo commento di Gato;
http://www.gianbronzo.blogspot.com/ - commenti e cronaca delle giornate post sentenza a Raffadali;
http://laputiadapuccio.blogspot.com/ - è proprio il blog di Vicè Scifo;
http://laschienadritta.blogspot.com/ - attenzione alle parole del centro destra siciliano e nazionale;
http://stefanocuraba.spaces.live.com/ - titola “Cuffaro non è mafioso” riprendendo un articolo di una testata giornalistica;
Mentre nel linguaggio verbale una componente importantissima assumono i toni con cui vengono pronunciate le frasi (pensate ad esempio a “che beddu”…varianti positive e negative in funzione dei toni usati) su internet le varianti tonali del linguaggio sono espresse mediante l’utilizzo di caratteri Maiuscolo/minuscolo e dalla grandezza degli stessi.
La disamina, di cui sopra, assume un quadro più completo se accanto alle pubblicazioni si indicano le caratteristiche dei caratteri utilizzati.
Se avete già cliccato sui link vi sareti accorti come in tutti i blog, tranne quello dell’amico Curaba, i caratteri utilizzati nei titoli sono gli stessi dei precedenti post.
Nel blog di Curaba il “CUFFARO NON E’ MAFIOSO” assume le proporzioni di analoghi caratteri usati nei siti cui è garantito l’accesso e la consultazione agli ipovedenti ( il ministero dell’ambiente , ad esempio, si è dotato di più versioni di lettura in tempi recenti).
Riflettendo sull’uso dei “toni web” viene da dire che i cosiddetti blog “sinistrorsi”commentano compostamente, perlomeno nei caratteri, le conseguenze politiche della sentenza. Nell’unico blog (perlomeno sino ad oggi) “non sinistrorso” il titolo è “gridato”.
Io capisco, almeno ci provo anche se mi aspetterei un post di proprio pugno, quale sollievo abbia avuto un siciliano nel sentire pronunciare alla Corte l’assoluzione, dall’accusa di aver favorito consciamente la mafia, al Primo rappresentante della Sicilia.
Questa terribile paura, questo timore di perdere qualcosa di estremamente importante, provo ad immaginare, si è tramutato in un “grido” di orgoglio, di rivendicazione ed è un gesto meritorio, di attaccamento oltremisura verso la propria Terra, i propri conterranei e le Istituzioni dell’Isola.
Confidare in una sentenza sfavorevole per stravolgere la politica siciliana ed il sistema che da esso scaturisce non può essere l’ambizione prima di chi opera nella politica, ed è poco credibile la tesi che vede il sistema sgretolarsi una volta abbattutone l’apice.
Perlomeno ciò non rispecchia il mio stile e il mio pensiero.
E quindi mi rallegro per la forza con la quale, nell’essere intimamente siciliano, viene espresso il sollievo per l’assoluzione dei siciliani che per Cuffaro hanno votato.
Non è con cotanta veemenza però che l’amico ricorda la condanna ricevuta dal Presidente, ed in ciò non mi rallegro affatto (i caratteri infatti non sono “cubitali” e non posseggono la forza del titolo).
La legittimità giuridica cui ci si può appellare, e a cui si è già ricorsi, per giustificare un atto forzoso e forzante per le istituzioni siciliane è ben poca cosa, così come la comparazione intrinseca che viene fatta con il “garantismo” applicato ad un comune cittadino (stessi doveri, stessi diritti).
Se questo fosse vero staremmo parlando di un comune cittadino condannato per aver favorito in private faccende personaggi legati, e condannati per questo, alla mafia, e quel “grido” verrebbe svuotato del proprio significato.
Perciò manca un titolo di pari forza “CUFFARO CONDANNATO PER FAVOREGGIAMENTO SEMPLICE A 5 ANNI”.
Indi vorrei riflettere sulla facoltà che lo stesso Presidente si è dato.
1. Assoluzione: rimango al mio posto ( e ci mancherebbe);
2. Condanna per favoreggiamento semplice: rimango al mio posto;
3. Condanna per favoreggiamento aggravato: mi dimetto;
In tutto ciò la volontà popolare dove è contemplata?
Nel primo caso sicuramente. Il popolo ha votato un candidato giuridicamente immacolato e non venendone meno tale requisito tutto rimane come prima.
Nel secondo caso: no. La condanna per favoreggiamento semplice muta le condizioni pre elettorali. La volontà degli elettori di Cuffaro non è sovrana e rispettata perchè non siamo più di fronte ad un immacolato.
Nel terzo caso: si. La condanna per favoreggiamento aggravato muta le condizioni pre elettorali.
Non notate una certa disuniformità?
Bisogna stare attenti alle parole utilizzate nell’anticamera temporale della sentenza.
Esiste legge che prevede le dimissioni di un Presidente della Regione Sicilia, se questo è condannato per favoreggiamento aggravato? No!
Esiste legge che prevede le dimissioni di un Presidente della Regione Sicilia, se questo è condannato per favoreggiamento semplice? No!
E allora vuol dire che l’appello ai dettami della legge non è sufficiente per spiegare la posizione del Presidente Cuffaro nei confronti dei siciliani e soprattutto di quelli che in lui hanno creduto nelle scorse elezioni.
Se non esiste una legge in cui le dimissioni, per questa o quella condanna, sono previste vuol dire che nelle “facoltà” del Condannato c’è stata una valutazione di ordine politico e non strettamente giuridica così come tendono a far credere.
Se non esistesse il limite alle candidature alla poltrona del Primo rappresentante della Sicilia (2) gli scenari aperti dalla condanna di Cuffaro sarebbero:
. Condanna per favoreggiamento semplice: rimetto il mandato, la legge non vieta di ricandidarmi. Sottopongo al giudizio del popolo il mio nuovo status. Se il popolo ritiene congrua la nuova condizione nessuno può più dire nulla. Si tratta di rispettare la sovranità popolare;
Condanna per favoreggiamento aggravato: rimetto il mandato, la legge vieta di essere rieletto. Ho disatteso la volontà popolare e la legge riconosce ciò essendoci l’aggravante.
Ecco perché bisogna stare attenti alle parole usate da Cuffaro.
Non è facoltativo sottendere alla volontà popolare le proprie vicende politiche.
Ed inoltre il messaggio che esce forte, senza distinzione di carattere alcuno, è che una condanna a 5 anni è “accettabile” per le istituzioni siciliane.
Quindi intimamente oltre al sollievo per l’assoluzione da favoreggiamento aggravato col titolo “gridato” l’amico Curaba dichiara, fino a prova contraria, che almeno per lui un Presidente della Regione può permettersi una condanna per favoreggiamento semplice.
Ecco io preferirei, se proprio devo, che su tali posizioni si esprimesse non un singolo ma l’intera isola o perlomeno la parte che a Cuffaro è più vicina, verificando l’integrità della democrazia nella sede più giusta: l’urna.
Tutto ciò sempre che si ritenga corretto ricandidarsi con una condanna a 5 anni sulle spalle.
Parzializzare le conseguenze di una sentenza a condanna così come ha fatto Cuffaro non è corretto politicamente.
Eppure il senso delle istituzioni e il rispetto della magistratura non hanno mai abbandonato il Presidente nei mesi pre-sentenza.
Cosa può aver intaccato una così alta concezione delle istituzioni?
E giusto che un tale “grido” di liberazione, un anelito all’essere siciliano venga soffocato da una scelta politicamente inopportuna ed istituzionalmente sbagliata?
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11 commenti:
Cumpà...ogni tanto quando scrivi mi pari Scalfari rincoglionito!!!!!!! Potevi anche citare il sito di Azione Giovani o tranquillamente tutti gli organi di stampa italiani non propriamente teneri con il condannato Cuffaro.Così come basterebbe vedere lo spostamento, in vista delle elezioni provinciali, di qualche uomo non di punta dell'UDC in Forza Italia. Se va via Totò non crolla tutto il sistema, crolla "quel" sistema perchè basato solo sul potere.La nostra unica possibilità è entrare a cuneo nella crepa prima che qualche nuovo padrone (Gianfranco Miccichè) la rinsaldi. Vedi Mannino, vedi Lo Giudice,vedrai a breve i Savarino....Imperi crollati in un niente...Speriamo di essere capaci di non perdere l'occasione.
E' CHIARO CHE GAETANO è OLTREMODO ENTUSIASTA DEL RISULTATO DELLA SENTENZA E QUESTO NE RENDE PARTICOLARMENTE COLORITI GLI INTERVENTI, IMMAGINO A CONSEGUENZA DEL PROPRIO DI RINCOGLIONIMENTO!
IO VISITO SOLO I BLOG INDICATI NEL POST...CITALO TU IL SITO DI AZIONE GIOVANI...IN UN TUO POST.
GENERALEMENTE NON CITO MAI NESSUNO.
SE PROPRIO DEVO, CITO, COME IN QUESTO CASO, LE PAROLE DI ESPONENTI DEL PARTITO DI CUI CUFFARO è ESPONENTE.
IL POST L'HO SCRITTO IO MICA TU.
E' EVIDENTE CHE NEL POST PARLO A TITOLO PERSONALE, SONO CONSIDERAZIONI...SULLE LETTURE CHE HO FATTO IN QUEI GIORNI.
SUL "SISTEMA"...NON CREDO CHE MICCICHè SIA GARANTE DI UN "SISTEMA" DIVERSO DA QUELLO RETTO DA CUFFARO.
MA SONO SEMPRE MIE CONSIDERAZIONI.
PENSARE DI SCONFIGGERE UN "SISTEMA" SENZA COINVOLGERE EMOTIVAMENTE E RADICALMENTE LE PERSONE è ILLUSORIO, PERLOMENO QUESTO è QUELLO CHE PENSO.
Non è scritto così grande perchè lo voglio gridare, ma solo perchè la notizia è grande.
Le mie opinioni non ci sono sul mio blog, è vero.
Quello che ho da dire lo puoi trovare sul blog di Gianfranco, e come potrai notare non sono commenti gridati, anzi.
Rispetto le tue opinioni sulle scelte opportune da fare per il bene della Sicilia.
Semplicemente non le condivido.
E' stato condannato, tra l'altro in primo grado, per favoreggiamento verso una persona, Mimmo Miceli, che in quel periodo era un medico affermato e incensurato.
Anche se fossero successi veramente i fatti, sono stati commessi verso una persona incensurata.
Proprio per questo stato dei fatti non vedo perchè non bisogna essere garantisti ed aspettare i successivi gradi di giudizio.
Tutto qua.
Ciao josè (non ti ho mai chiamato con il tuo cognome) e auguri per il tuo compleanno.
Stefano Curaba
scusate se mi intrometto,
Stefano, l'errore sta quando tu citi testuali parole:Anche se fossero
successi veramente i fatti, sono stati commessi verso una persona
incensurata;
come se il favoreggiamento verso un incensurato non sia perseguibile
penalmente; questo è grave
Sul fatto di essere un garantista o meno, ho molti dubbi vedi dichiarazioni
di persone del suo stesso partito.
sul fatto che tu sia un garantista...ci mancherebbe se non tu chi di noi
potrebbe esserlo?
Saluti Fabio Sciabica
QUINDI STEFANO SOLO TU TI SARESTI ACCORTO DELLA GRANDEZZA DELLA NOTIZIA??
PRESUNTUOSO!
IO PARLO DI TITOLI..GRIDATI...
CONFERMI DI FATTO CHE PER TE LE CONDIZIONI PRE ELETTORALI SONO IMMUTATE...PER TE...LA RISPOSTA ALLE TRE OPZIONI DEL POST DOVREBBE ESSERE: SI!
IN POLITICA HO IMPARATO CI SI CHIAMA PER COGNOME..
GRAZIE PER GLI AUGURI.
JOSè GALLETTO
Josè mi stai diventando serio di colpo....
Dai ti ho fatto un complimento (Scalfari, se pur rincoglionito, resta uno dei migliori giornalisti italiani).Poi Azione Giovani è una componente della maggioranza di centro destra....
Su Miccichè abbiamo detto la stessa cosa in due modi diversi...
Sul finale del tuo post concordo pienamente....Ma penso di averlo scritto mille volte e penso che la mia storia sia sempre stata di movimento e piazze...
Ps. Non sono entusiasta della sentenza...é mortificante per ogni siciliano.
Ma scusate Guttadauro c'entra qualcosa in tutto ciò? Oppure ho letto male...!
Hai letto benissimo..."arraggiuni avia Totò"...disse la signora....
Stefano Curaba tralascia un particolare: esempio: se "Josè" mi rivelasse Enzino è tenuto sotto controllo dalla polizia io, prima di dirlo a Gato (unico filo conduttore possibile visto che io ad Enzino non lo conosco)..io mi chiedere il "perchè Enzino è tenuto sotto controllo"
Ha rubato una caramella?
Ha imbrattato un muro?
Forse frequenta dei bimbi monelli?
Se Cuffaro veramente non avesse neppure immaginato di chi fosse quell'uomo, dovrebbe decadere per incapacità di intendere e di volere, perchè nemmeno un bambino può essere così ingenuo. Tralaltro non reputo Cuffaro un ingenuo, quindi credo nella sua "volonta" di aiutare una persona non di certo per bene
Caro Josè!
innanzitutto complimenti per il blog!
Cuffaro si è dimesso...nella mia ignoranza politica mi chiedo! ma ora? cosa succederà in questa regione dove tutto sembra problematico? Era Cuffaro solo il problema della nostra terra? si sentono dire tante verità, ma quella giusta quale è? Il problema, a mio modesto parere non è un fatto di colori o schieramenti politici, ma trovare un gruppo di persone che stiano al di sopra di ogni tipo, forma di interesse personale. un gruppo di tale persone è possibile formarlo?(al di sopra di ogni indirizzo politico)
Salvatore Lattuca
GRAZIE A TOTò CHE AUTONOMAMENTE HA SENTITO LA NECESSITà DI INFORMARSI E IN QUESTA DIREZIONE VA' LETTO L'INTERVENTO NEL BLOG.
TOTò PER DARE UNA RISPOSTA ESAUSTIVA NON POSSO LIMITARMI AD UN COMMENTO, DOVREI SCRIVERE UN POST E LO FARò (POI VOLENDO NE POTREMMO ANCHE PARLARE DI PRESENZA).
DI CERTO NON SONO IL TIPO CHE MISTIFICA O ANALIZZA E RISPONDE IN MANIERA SUPERFICIALE AD UNA COSI' COMPLESSA DOMANDA.
E NON HO NEANCHè VERITà DA SOTTOPORTI.
OGNUNO DI NOI E' PORTATORE DI UN CONTRIBUTO, ANCHE CURRICULARE, CHE VA' INTESO SEMPRE IN "BUONA FEDE".
CIAO
JOSè
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