venerdì 23 novembre 2007
CORTESEMENTE VOGLIATE LEGGERE..ALL'INSEGNA DELL'INTEGRAZIONE...EDUCAZIONE ALLA MULTIETNIA...PREGIATI RISCONTRI
Pubblicato da josè alle 20:09Il celebre saggista e giornalista francese Alexandre Del Valle, sarà domani pomeriggio alle ore 16, a Raffadali, nell’aula magna della scuola elementare “G. Garibaldi”, per presentare il suo ultimo saggio dal titolo “Il totalitarismo islamista all'assalto delle democrazie”.
L’incontro, voluto dalla dirigente scolastica Silvana Spirio, è organizzato dall’associazione Suggestioni Mediterranee, con il patrocinio dell’Assemblea e della Regione siciliana, della Provincia di Catania e dei comuni di Agrigento, Cefalù e Piana Degli Albanesi. Tesi centrale del libro è che, dopo il totalitarismo bruno (nazismo) basato sulla lotta tra le razze e il totalitarismo rosso (comunismo) basato sulla lotta di classe, le democrazie occidentali devono affrontare il totalitarismo verde (islamismo), il primo ad essere nato nel sud del mondo e fuori dall'Europa, che si fonda sulla lotta tra le civiltà e le religioni in chiave teocratica e patologicamente anti-occidentale e giudeofoba, come dimostrano i discorsi razzisti e violentissimi dei suoi esponenti principali: Mahmud Ahmadinejad, Osama Bin Laden, Ayman al-Zawahiri e del leader Hezbollah Cheikh Nasrallah.
In particolare il libro denuncia l'esistenza di un complesso sistema di organizzazioni islamiste in Europa e negli Stati Uniti che, solo in apparenza rispettabili, in realtà sono controllate da Stati o da organizzazioni islamiste radicali (Fratelli musulmani, Jamaà i islami, Tabligh, Wahhabismo, ecc.) che si propongono di impedire il processo d'integrazione dei musulmani già in occidente per conquistare ed islamizzare progressivamente le società aperte. Queste organizzazioni possono, inoltre, contare sulla collaborazione di tanti occidentali adepti del colpevolismo, degli antisionisti radicali, dei terzomondisti, degli antiamericani ed in generale di ideologi dell'estrema sinistra, vinta all'Est ma pur sempre egemonica all'ovest sul piano intellettuale, apertamente schierata a favore degli islamisti in funzione antisionista ed anti-americana. Alexandre Del Valle – come afferma Mario Secomandi - mette lucidamente in evidenza come il fondamentalismo islamico costituisca la base di una nuova ideologia dell'odio e della morte fatta propria dagli stessi movimenti estremisti e terroristi, in direzione della messa a ferro e fuoco delle società aperte e liberali e del tentativo di conquista dell'Europa e dell'Occidente.
Soprattutto in seguito all'11 settembre ed alla catena di attentati sanguinosi e sommosse che sono state poste in essere un po' in ogni parte del globo, è palese come l'islamismo persegua senza tentennamento alcuno la strategia politica di intimidire e destabilizzare (per poi rovesciare) sia i regimi arabi moderati (considerati apostati) che i governi occidentali (giudicati empi ed infedeli), volendone condizionare le linee di politica estera ed interna ed anche il corso delle elezioni, sottomettendone psicologicamente la popolazione autoctona. Il miglior alleato dell'Islam è proprio la vulnerabilità suicida-disfattistica e la crisi culturale e di coscienza delle classi dirigenti europee di sinistra. Ciò fa imboccare la via dello sfascio complessivo delle istituzioni, data l'apertura a flussi migratori incontrollati e la strumentalizzazione ideologica del multiculturalismo tollerante, della libertà religiosa e del «diritto alla differenza».
L'islamismo si avvale dell'Unione Europea come di un proprio spazio di finanziamento economico ed allargamento geo-strategico. L'atmosfera di decadenza e l'aria di declino che si respira nel Vecchio Continente rappresenta una vera e propria «manna dal cielo» per l'integralismo islamico. In virtù di una comunicazione politica ideologica «islamicamente corretta» impregnata di «guerra delle rappresentazioni» e manipolazione della storia, il musulmano si va spacciando per una vittima, diseredata e vessata, del (presunto) razzismo neo-colonialista occidentale, nuova faccia di un imperialismo giudeo-cristiano. L'islamismo persegue così il disegno di auto-ghettizzarsi in un comunitarismo deviato e sovversivo, e, da minoranza religiosa ostile ai valori e alle leggi della società d'accoglienza, agisce per divenire movimento politico maggioritario mirante nel tempo alla presa diretta ed assoluta del potere per imporre la legge islamica (shari'a), il cui primigenio fondamento è il Corano stesso, testo e manifesto insieme religioso, culturale, sociale e politico «perfetto ed intoccabile». La terza guerra mondiale pare aver già preso avvio e va assumendo le sembianze di una lotta tra religioni e civiltà a motivo dell'avvento del totalitarismo verde (islamico). Questo nuovo totalitarismo assume in sé sia il messianismo universalista anticristico proprio del marxismo, con la pretesa da parte islamica di assurgere al rango di difensori delle masse oppresse del terzo mondo, che il razzismo giudeo-fobico tipico del nazismo. Non è un caso che su tale scia si vada formando un sodalizio e fronte strategico «verde-rosso-bruno» tra l'Iran di Ahmadinejad ed il Venezuela di Chavez, così come tra Al Qaeda, Hezbollah, Hamas, Fratelli Musulmani, l'italiana Ucoii ed i neo-comunisti antagonisti e brigatisti. V'è un'inconciliabilità ed alternativa totale tra la visione umanistica e giudaico-cristiana che sta alla base delle democrazie occidentali laiche e liberali, e l'islamismo, che impone in forza dei postulati del Corano una fusione totale tra precetti religiosi oscurantisti, usanze sociali tribali, primitive e barbare, leggi statali liberticide ed azione politica guerresca.
L'Islam si considera come l'unica e vera religione chiamata a dominare il pianeta e ad uccidere tutti i nemici, ossia coloro i quali rifiutano lo status d'inferiorità di sottomissione e «dhimmitudine» che deve essere applicato ai non musulmani. La pace, in tale visione apocalittica del mondo, si realizzerà solo quando l'Islam regnerà incontrastato ed avrà annientato cristianesimo ed ebraismo, i suoi due «rivali» principali. E' proprio dal Corano che discende la conversione forzata degli infedeli e la loro passata a fil di spada, sulla base dell'imitazione delle gesta del sommo profeta Maometto, combattente guerriero.
Da qui la violenza e la «guerra santa» (jihad) quale «dovere collettivo di ogni buon musulmano» per la difesa ed espansione planetaria dell'Islam. La presenza di Alexandre Del Valle a Raffadali, come si può facilmente intuire, rappresenta un’occasione unica e forse irripetibile per ascoltare qualcuno che non ha paura di esprimere le proprie opinioni, uno degli ultimi baluardi dell’occidente, un uomo che esprime le opinioni della maggioranza degli europei, una maggioranza però troppo silente e accondiscendente. Per fortuna ci sono ancora uomini come il professor Del Valle che tentano di risvegliare l’orgoglio occidentale per non soccombere in questa guerra ufficialmente ancora non dichiarata.
Salvo Di Benedetto
L’incontro, voluto dalla dirigente scolastica Silvana Spirio, è organizzato dall’associazione Suggestioni Mediterranee, con il patrocinio dell’Assemblea e della Regione siciliana, della Provincia di Catania e dei comuni di Agrigento, Cefalù e Piana Degli Albanesi. Tesi centrale del libro è che, dopo il totalitarismo bruno (nazismo) basato sulla lotta tra le razze e il totalitarismo rosso (comunismo) basato sulla lotta di classe, le democrazie occidentali devono affrontare il totalitarismo verde (islamismo), il primo ad essere nato nel sud del mondo e fuori dall'Europa, che si fonda sulla lotta tra le civiltà e le religioni in chiave teocratica e patologicamente anti-occidentale e giudeofoba, come dimostrano i discorsi razzisti e violentissimi dei suoi esponenti principali: Mahmud Ahmadinejad, Osama Bin Laden, Ayman al-Zawahiri e del leader Hezbollah Cheikh Nasrallah.
In particolare il libro denuncia l'esistenza di un complesso sistema di organizzazioni islamiste in Europa e negli Stati Uniti che, solo in apparenza rispettabili, in realtà sono controllate da Stati o da organizzazioni islamiste radicali (Fratelli musulmani, Jamaà i islami, Tabligh, Wahhabismo, ecc.) che si propongono di impedire il processo d'integrazione dei musulmani già in occidente per conquistare ed islamizzare progressivamente le società aperte. Queste organizzazioni possono, inoltre, contare sulla collaborazione di tanti occidentali adepti del colpevolismo, degli antisionisti radicali, dei terzomondisti, degli antiamericani ed in generale di ideologi dell'estrema sinistra, vinta all'Est ma pur sempre egemonica all'ovest sul piano intellettuale, apertamente schierata a favore degli islamisti in funzione antisionista ed anti-americana. Alexandre Del Valle – come afferma Mario Secomandi - mette lucidamente in evidenza come il fondamentalismo islamico costituisca la base di una nuova ideologia dell'odio e della morte fatta propria dagli stessi movimenti estremisti e terroristi, in direzione della messa a ferro e fuoco delle società aperte e liberali e del tentativo di conquista dell'Europa e dell'Occidente.
Soprattutto in seguito all'11 settembre ed alla catena di attentati sanguinosi e sommosse che sono state poste in essere un po' in ogni parte del globo, è palese come l'islamismo persegua senza tentennamento alcuno la strategia politica di intimidire e destabilizzare (per poi rovesciare) sia i regimi arabi moderati (considerati apostati) che i governi occidentali (giudicati empi ed infedeli), volendone condizionare le linee di politica estera ed interna ed anche il corso delle elezioni, sottomettendone psicologicamente la popolazione autoctona. Il miglior alleato dell'Islam è proprio la vulnerabilità suicida-disfattistica e la crisi culturale e di coscienza delle classi dirigenti europee di sinistra. Ciò fa imboccare la via dello sfascio complessivo delle istituzioni, data l'apertura a flussi migratori incontrollati e la strumentalizzazione ideologica del multiculturalismo tollerante, della libertà religiosa e del «diritto alla differenza».
L'islamismo si avvale dell'Unione Europea come di un proprio spazio di finanziamento economico ed allargamento geo-strategico. L'atmosfera di decadenza e l'aria di declino che si respira nel Vecchio Continente rappresenta una vera e propria «manna dal cielo» per l'integralismo islamico. In virtù di una comunicazione politica ideologica «islamicamente corretta» impregnata di «guerra delle rappresentazioni» e manipolazione della storia, il musulmano si va spacciando per una vittima, diseredata e vessata, del (presunto) razzismo neo-colonialista occidentale, nuova faccia di un imperialismo giudeo-cristiano. L'islamismo persegue così il disegno di auto-ghettizzarsi in un comunitarismo deviato e sovversivo, e, da minoranza religiosa ostile ai valori e alle leggi della società d'accoglienza, agisce per divenire movimento politico maggioritario mirante nel tempo alla presa diretta ed assoluta del potere per imporre la legge islamica (shari'a), il cui primigenio fondamento è il Corano stesso, testo e manifesto insieme religioso, culturale, sociale e politico «perfetto ed intoccabile». La terza guerra mondiale pare aver già preso avvio e va assumendo le sembianze di una lotta tra religioni e civiltà a motivo dell'avvento del totalitarismo verde (islamico). Questo nuovo totalitarismo assume in sé sia il messianismo universalista anticristico proprio del marxismo, con la pretesa da parte islamica di assurgere al rango di difensori delle masse oppresse del terzo mondo, che il razzismo giudeo-fobico tipico del nazismo. Non è un caso che su tale scia si vada formando un sodalizio e fronte strategico «verde-rosso-bruno» tra l'Iran di Ahmadinejad ed il Venezuela di Chavez, così come tra Al Qaeda, Hezbollah, Hamas, Fratelli Musulmani, l'italiana Ucoii ed i neo-comunisti antagonisti e brigatisti. V'è un'inconciliabilità ed alternativa totale tra la visione umanistica e giudaico-cristiana che sta alla base delle democrazie occidentali laiche e liberali, e l'islamismo, che impone in forza dei postulati del Corano una fusione totale tra precetti religiosi oscurantisti, usanze sociali tribali, primitive e barbare, leggi statali liberticide ed azione politica guerresca.
L'Islam si considera come l'unica e vera religione chiamata a dominare il pianeta e ad uccidere tutti i nemici, ossia coloro i quali rifiutano lo status d'inferiorità di sottomissione e «dhimmitudine» che deve essere applicato ai non musulmani. La pace, in tale visione apocalittica del mondo, si realizzerà solo quando l'Islam regnerà incontrastato ed avrà annientato cristianesimo ed ebraismo, i suoi due «rivali» principali. E' proprio dal Corano che discende la conversione forzata degli infedeli e la loro passata a fil di spada, sulla base dell'imitazione delle gesta del sommo profeta Maometto, combattente guerriero.
Da qui la violenza e la «guerra santa» (jihad) quale «dovere collettivo di ogni buon musulmano» per la difesa ed espansione planetaria dell'Islam. La presenza di Alexandre Del Valle a Raffadali, come si può facilmente intuire, rappresenta un’occasione unica e forse irripetibile per ascoltare qualcuno che non ha paura di esprimere le proprie opinioni, uno degli ultimi baluardi dell’occidente, un uomo che esprime le opinioni della maggioranza degli europei, una maggioranza però troppo silente e accondiscendente. Per fortuna ci sono ancora uomini come il professor Del Valle che tentano di risvegliare l’orgoglio occidentale per non soccombere in questa guerra ufficialmente ancora non dichiarata.
Salvo Di Benedetto
P.S. CHI COLARI!
JOSè
Etichette: LA GRANDE CURIA
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1 commenti:
ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha .....!!!
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