sabato 17 novembre 2007

Gaetà,

se non si deve parlare per studi fatti non si deve neanche cercare una conferma ad una affermazione chiedendo se si sta sbagliando ad un ingegnere.
Mi spiace invece che tu consideri il mio commento come di chi ne parla in generale.
Mi sono permesso di commentare perché le parole di Franco Cipolla sono le stesse che io sentii in un congresso provinciale del PRC da lui, da Piero Mangione della CGIL e dal compagno Migliore.
Ripeto, in questa sede, qualche passo di quella che doveva essere una chiacchierata in una sede “amica” e che si è trasformata in una discussione particolarmente accesa.
In quella sede infatti feci solo notare che veicolare notizie non complete (non inesatte) non poteva aiutare né chi le pronunciava né chi le ascoltava.
Se si deve fare informazione politica in maniera seria non si può dire che la tariffa sui rifiuti è triplicata perché gli Ato sono macchine mangiasoldi e di becero sottogoverno.
Ma attenzione spiegare i meccanismi che portano alla moltiplicazione della tariffa/tassa rifiuti non significa dire che gli Ato non sono ciò che ho detto poco fa.

Il principio applicato nel passaggio da tassa a tariffa segue semplicemente un principio adottato e sancito anche da direttive europee in materia ambientale cosiddetto “chi inquina paga”.
A cosa serve far pagare per intero il costo del servizio rifiuti al cittadino?
Serve a responsabilizzare il cittadino. Come?
Con la raccolta differenziata innanzitutto.
Infatti la modulazione della tariffa (non della tassa) prevede due parti una parte fissa e una variabile.
La parte variabile è quella su cui può incidere il cittadino conferendo differenziato piuttosto che semplice munnizza così come oggi si fa.
Non esistevano prima della costituzione tutta siciliana di 27 Ato rifiuti, Comuni, e quindi sindaci, che facevano pagare al cittadino direttamente l’intero costo del servizio perché la legge prevedeva che poteva essere addebitata all’utenza una percentuale variabile fra il 50% ed il 100% dei costi.
Ebbene qual’era quel sindaco che chiedeva, risultandone inviso, ai propri cittadini la copertura del 100 % dei costi? Nessuno si è mai azzardato.
Di contro il cittadino che pagava solo il 50-60% dei costi, felice di sparagnare, non si rendeva conto che le altre entrate del Comune (le tasse comunali su altri servizi o le imposte comunali per essere chiaro) servivano per coprire la parte rimanente dei costi del servizio rifiuti.
Quindi l’applicazione, mera, della legge prevedeva di per sé perlomeno il raddoppio della ex tassa per il semplice fatto che si passava al sistema tariffa.

Le conseguenze principali del sistema a tassa:
1. non rendeva trasparente il costo del servizio di nettezza urbana;
2. non responsabilizzava il cittadino;
3. abbassava o annullava, in taluni casi, le risorse destinate ad altri servizi;

Con la creazione degli Ato i Comuni hanno fatto uscire dai propri conti un costo consistente, proprio quello sui rifiuti, perché diventava competenza degli Ato.
A questo fenomeno prettamente finanziario non è seguito però un aumento della qualità dei servizi o un abbassamento delle aliquote su altre tasse/imposte comunali.
Su questo dovrebbero interrogarsi i cittadini e i politici che si interessano all’argomento.
Perché non chiedersi:
“Se io pago l’intero servizio quale è stata la destinazione delle rimanenti somme che prima veniva coperta dalla Casse comunali?”
“Perché devo pagare l’intero servizio e non mi permettono di abbassare la “mia” tariffa, agendo sulla parte variabile, attivando la RD?”
“E’ giusto pensare ad un sistema di RD “porta a porta” con esosi costi di personale se il principio ispiratore è quello di responsabilizzazione ambientale dell’utenza?”
Questo è ciò che ho rappresentato in quella sede e credimi la platea non credeva che a parlare fosse un tipo con conoscenze di carattere prevalentemente generale (almeno questa è stata la mia percezione condivisa con gli altri presenti).

Di contro, e lì confermo le tue affermazioni, è assurdo vedersi adebbitare in bolletta i costi di un sistema di incenerimento se questo non esiste.
Ma quali leve democratiche esistono per difendersi da queste beffe?
I sindacati? I partiti? Non pagare le bollette come si è fatto in alcune province?

Faccio solo un parallelo.
Quando l’autobus urbano (la circolare per intenderci) a Palermo ritarda (ritarda da cosa se non esistono tabelle degli orari?) gli utenti, in paziente attesa, salgono e non timbrano il biglietto diciamo per dissentire sulla qualità del servizio. Mi chiedo, sempre in queste situazioni, dove sono gli intermediari politici a tutela del cittadino e se una tale iniziativa, personale, sia corretta e giustificante.
È giusto difendersi da un disservizio non sostenendone i costi? Non sarebbe più appropriato chiedere con gli strumenti esistenti un netto miglioramento della qualità dei servizi? Denunciare tutto ciò che non gira come dovrebbe?
Sono solo punti di vista.
Infine: carino l’inciso del “titolo” amico (sai nell’UDC è un titolo)!

4 commenti:

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Josè,il problema non è i mezzi che si utilizzano, ma come si utilizzano...gli ato in emilia romagna( che stanno chiudendo) non sono gli stessi che in Sicilia.Ti invito a trovarmi un solo tecnico negli ATO siciliani, ne troverai tanti in quelli emiliani.Sai perchè ? Perchè in Sicilia sono solo mangiasoldi in cui vengono piazzati amici dei politici che vanno dal Pd ad Alleanza Nazionale.Questa è la realtà.Il Piano Regionale Rifiuti Sicilia, che ho letto ( a differenza di tanti) è tutto tranne un Piano Rifiuti.Chiunque ha avuto la pazienza di perdersi in quel meandro di carte, dopo un primo approccio tecnico, ha finito col darmi ragione..... Noi paghiamo una cifra folle e la pagheremo per 20 anni....e rischiamo di diventare la pattumiera d'Europa con inceneritori, cui ti invito ad andare a vedere le schede tecniche, obsoleti che non verrebbero realizzati in nessun altra ragione d'Italia, figurati in altri paesi europei.Noi non parliamo di grandi sistemi ma su QUESTO piano dei rifiuti.Su questo non si tratta ... è una follia a cui tutti dovremmo ribellarci.Sul titolo mi sono permesso di scherzare con un amico di sempre....se non posso la prossima volta sarà diverso...Ciao

josè ha detto...

Gaetà
puoi scherzare quanto vuoi, anzi devo ringraziarti per avermi stimolato su questo argomento.
Anch'io mi sono letto il piano e le relative ordinanze (senza ordinanze non si può "leggere" il Piano) e condivido la tua analisi..le alternative tecniche ripeto purtroppo sono sempre le stesse..oppuru facemu comu chiddu ca si purtava a munnizza 'ncampagna e l'abrusciava.

un abbraccio amico


josè

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

A sempri campagni campagni vo iri....
Lo sai che c'è.... ci meritiamo un futuro migliore...Ciao Fratellino

Marcella ha detto...

Di tutti questi post ho solo capito che la questione dell'immondizia è più complicata di quelche pensassi. Sono d'accordo comunque su una cosa...chiunque abbia le colpe (e credo ke noi cittadini siamo i primi ad averleper la nostra strafottenza)...ci meritiamo davvero un futuro migliore!
un bacio