sabato 2 febbraio 2008

JINNARU 2008

Quante cose sono accadute in questo primo mese del 2008.
Della sentenza Cuffaro, nell’immediato prologo, ho già parlato.
Da allora appunto tante cose sono accadute.
Si è chiusa una legislatura in Sicilia, si è aperta ed è ancora in discussione, perlomeno mentre scrivo, la crisi romana.
Tanti commenti si sono susseguiti in alcuni post di questo blog, alcuni non hanno potuto vedere la luce, e non la vedranno, poiché coperti da copyright “anonimo”.
La sera in cui Prodi cadde giovedì 24 gennaio doveva essere la sera della Raffadali alla ribalta dei teleschermi nazionali.
C’era una grande attesa, chi per mero curtiglio, chi per altri più o meno legittimi motivi attendeva l’evento.
Io ho sperato di non vedere su uno schermo nazionale cioè che in un altra trasmissione vidi per Ceppaloni (Report??…..potrei essere smentito…ma il servizio lo vidi).
Il servizio su Raffadali non è andato in onda alla fine, troppo più grave e greve la crisi romana, troppo importante l’analisi degli scenari post prodiani.
Quella sera, per questo chiedevo in un altro post se qualcuno l’avesse visto, ci fu uno speciale TG5 sulla caduta del Governo e su Raitre una puntata di Correva l’anno.
Io ho optato per la seconda trasmissione, vuoi per conoscere meglio le dinamiche della Prima Repubblica vuoi per vedere come due “poli”, di fatto, la DC col 35 % e il PCI col 33,7 % si comportavano nell’interesse proprio e nazionale.
Durante la trasmissione un parallelo feci con la situazione, che proprio in quella giornata aveva preso forma, e fu il Governo della Non Sfiducia e il successivo della Solidarietà che mi colpirono di quella puntata (anni 1976/77/78)….la stessa argomentazione è ripresa oggi, venerdi, su Repubblica.
Un partito, il PCI, permetteva ad un altro di pari forza elettorale di poter governare lasciando l’opposizione di fatto al solo MSI.
In quegli anni si fece strada il PSI (oggi si chiamerebbe “TERZO POLO”…”COSA QUALCOSA”…”COSA PREZIOSA”…una COSA comunque) di Craxi.
Ritornando ad oggi mi viene difficile pensare al ripetersi di tali accadimenti, ma questo basta a giustificare il fallimento della Seconda Repubblica?

Oggi quando si parla dell’Italia, di sistemi elettorali, di maggioritario, proporzionale alla carlona piuttosto che di presidenzialismo una frase è ricorrente:

LA DEMOCRAZIA DELL’ALTERNANZA

E’ un concetto perdente in partenza. Che significa?
Che sappiamo già che si governa a fasi alterne e che quindi né l’uno né l’altro schieramento daranno mai le risposte attese agli elettori?
E te lo dicono pure prima (guardate che è dell’alternanza mica vogliamo far danni solo noi!)..altro che programmi elettorali…è l’impegno, meglio il disimpegno, massimo tra l ‘altro mai disatteso.
Non dico nulla di nuovo se dico che la crisi della politica e della società sono fin troppo evidenti.
In politica ancor di più se si pensa che gli stessi politici che oggi analizzano il collasso del sistema, istituzionalmente e nei rapporti fra partiti, sono quelli che dovevano condurre l’Italia fuori dal periodaccio di Mani Pulite.
Invece ci troviamo in un situazione in cui gli unici ad aver sempre governato sono quelli del CENTRO (il prefisso dei Poli).
Sull’argomento consiglierei di vedere l’’intervista a Piergiorgio Odifreddi (che a parer mio rende più nel parlato che nello scritto) in una puntata di Parla con Me su Raitre.
L’esempio che porta è quello dei due gelatai in una spiaggia lunga 1 km.
Ebbene il ragionamento è questo: per garantire la stessa distanza percorsa a chi in spiaggia vuole il gelato i due gelatai dove dovrebbero posizionarsi?
A 250 metri dai bordi.
Ogni potenziale cliente, in questo modo, percorrerà al massimo 250 metri per comprare un gelato.
Ma uno dei due gelatai (la mimica non può essere tradotta in parole) va spostandosi cercando di rosicchiare clienti all’altro…e lo stesso fa il concorrente….e alla fine diventeranno un unico Grande Gelataio…e la gente che si troverà ai bordi che farà? Non andrà più a comprasi il gelato….

Un’altra cosa lodevole?
Allora vediamo…facciamo un esempio:
C’è un macellaio, che scelgo io…che nessuno mi impone, mi trovo bene, ha della buona carne, un’ampia scelta e fa pure dei prezzi convenienti…beh dopo due volte che ci vado deve chiudere perché deve lasciare quello spazio ad altri macellai.
Se vuole può spostare la macelleria dal Comune alla Provincia, dalla Provincia alla Regione, e così via ma lì no, lì non può più aprire.
E gli altri macellai, cui stavolta sono obbligato a scegliere, offriranno la stessa carne?
Chiaro che stiamo parlando di tagli non proprio fini…ma perché se Marchionne risana la Fiat rimane lì dov’è, ed è pure premiato, e un buon politico ( ci sono, ci sono) non può farlo.
Quindi se un’azienda (LO STATO) ha un suo sottoposto che rende, produce si usa ora, in un preciso ufficio, (e la cui valutazione è data sempre dai clienti) lo obbliga a spostarsi (quantomeno) e questo perché?
Perché la politica non è capace di programmarsi, di autoregolarsi, di regimentare i propri volti?
E questa politica deve programmare la nostra vita?
Questa politica dovrebbe garantire il merito, se non ha fiducia neanche nei propri attori?

Ancora…
IL FOLKLORE NELLA POLITICA

Sicuro di non dire nulla di nuovo…e di confermare le molteplici analisi sull’argomento, parlo del tipo di politica che Berlusconi ha introdotto in Italia con la sua scesa in campo.
La politica del folklore, una politica attenta alla forma (alla cialda per introdurre l’argomento) e non alla sostanza (nel caso siciliano alla qualità della ricotta e della sua trasformata…la crema).
Questo tipo di politica ha travolto Cuffaro in un agone mediatico “drogato” da ormai 15 anni di sapiente marketing apolitico.
In una situazione delicata, come quella di un condannato a 5 anni, invece di chiedere all’interessato se non fosse il caso di dimettersi cosa fà il giornalista…è attento allo spostamento dei cannoli da un tavolo ad un altro, pronto ad immortalare quell’ importante evento.
Peraltro, ne ho già discusso in Paese nel giorno delle dimissioni dell’esimio, potrei capire lo stupore di un Polenta nella percezione distorta di questa storia e vi dico anche il perché.
Quando nelle nostre zone, c’è un malattia grave che colpisce un amico, un familiare, un lutto, un degente da post operazione (più o meno riuscita) che facciamo?
Beh, ci prodighiamo a inviare o a portare direttamente le ciambelle, per dirne una, liquori (se del caso)….per la verità mai ho visto cannoli…ma comunque quella casa, in quei momenti, si riempie di vari vassoio incartati.
Ebbene chiusa la porta, nell’intimo familiare, conclusosi le visite che succede?
Si aprono (non sempre per davvero…dipende anche dal grado di coinvolgimento all’evento dei convenuti) questi pacchi…che se non altro…dopo una o più giornate di visite evitano agli afflitti il compito di cucinare.
E questo significa cosa? Che i parenti festeggiano per l’avvenuta scomparsa del congiunto?

Le circostanze quel giorno però non andarono così, lo ha detto il fratello Silvio.
Non erano dolci inviati per “l’occasione” alla famiglia Cuffaro di Palermo…bensì una consuetudine di una pasticceria di Castronovo di Sicilia che si ripeteva anche in quel giorno e manca pure il requisito delle porte chiuse (gli intimi).
Certo generalmente non è il morto ad aprire i vassoi e neanche il malato o il convalescente…
In ultima analisi (come direbbe l’avvocato di Jhonny Stecchino) personalmente non credo ai festeggiamenti con cannoli del Totò paesano.
Ma i cannoli non sono stati solo il simbolo della caduta di Totò (che obtorto collo oltre al vasa vasa dovrà caricarsi anche di questa etichetta) sono stati il simbolo della “festa” di sabato 26 gennaio in Piazza Politeama.
Ma stiamo scherzando?
Le allegorie con tanto di veline a distribuire cannoli sono il segno inequivocabile che il berlusconismo si è introdotto in ogni angolo della società e della politica, che la politica macchietta è sovrana impermeabile anche a così gravi eventi.
Ma cosa si stava festeggiando?
Le dimissioni del Presidente della Regione, e per quale motivo poi…, e la certezza della chiusura di una legislatura?
I festeggiamenti li farei solo se gli elettori, col proprio voto, e i politici votati riuscissero a superare il sistema che Totò governa ancora oggi.


CAPITOLO RAFFADALI

Informo, anche i più silenti visitatori, che la Consulta Giovanile è ufficialmente costituita con delibera sindacale del 25 gennaio 2008. Evento di cui non ho mai dubitato.
Già la prossima settimana ci sarà la prima seduta.
Delle attività della Consulta ne parleremo all’interno della opportuna e legittima sede, ma non escludo, tutt’altro, che vari spazi si apriranno una volta che la stessa avrà oliato e rodato i meccanismi fondamentali, propri di un organo collegiale e democratico.
L’invito è quello di non condensare le aspettative di miglioramento del Paese su questo organo.
E’ indubbio che rivestirà un ruolo, credo positivo, ma le risposte passano dai decisori politici non da un organo propositivo e consultivo. E’ a loro che necessariamente i cittadini, giovani e non, dovranno rivolgersi per l’accoglimento di precise e legittime istanze.

Invece, finalmente è arrivata la risposta di Giovanni Piccionello.
Certo mi sarei aspettato da Giovanni una chiacchierata in quel di Raffadali sull’argomento visto che è su questo blog che il commento del Suspittusu è comparso.
Comunque non dico che l’attendevo ma, come il Piccionello avrà avuto modo di capire, il commento pubblicato non era solo che l’unico commento pubblicabile per far sì che lo stesso si potesse difendere da tali infamanti accuse.
Di ben altro tenore sono quelli non pubblicati e non pubblicabili.
Non può essere messa in dubbio né la buona fede del Piccionello, né l’attenzione che da sempre ha dimostrato per il Villaggio della Gioventù nel tempo e nella sua azione politica all’interno della Sinistra Giovanile prima e dei DS/PD poi.
Il gesto è meritorio, come ho già avuto modo di dire nel post, ma per favore non parliamo di murales.
Se poi qualche artista locale, addirittura famoso, ha contattato il Piccionello per dei Murales o non conosce Raffadali, i cittadini di Raffadali e soprattutto il Piccionello o era già pronto a cavalcare l’onda, ahime anche qui solo mediatica, che la questione avrebbe potuto sollevare.
Perché sin dai primi vagiti da questo blog si è denunziato il deturpamento dei muri del Villaggio della Gioventù, e di quelli vicinori, e invece di denunziare quei gesti l’unica notizia, oltre a quella già citata del Piccionello, apparsa sui giornali, ha riguardato alcune scritte sul muro della Chiesa di S.Antonio a dichiarare, nemmeno poi tanto latentemente, che il nostro Centro è oramai solo una Curia.

Infine una risposta, che avevo promesso, a Totò Lattuca il quale dimostra attenzione verso la delicata situazione politica regionale e nazionale.
Totò si pone lo stesso problema dei tanti cittadini che non hanno più fiducia nella politica e non sanno neanche a chi affidare quella residua.
Questo ragionamento, purtroppo, è figlio dell’osservazione anche di ciò che il proscenio locale offre.
Per esempio, la confusione di Totò, potrebbe essere dettata da una legittima domanda: perché oggi vedo tanti personaggi, fare politica se, ieri, neanche sapevano e volevano saperne di Governi, Cadute, Risalite ecc ecc ecc?
Non è che deve fare politica solo chi l’ha già fatta o chi se ne è interessato in passato.
E’ chiaro che non parlo in termini assiomatici.
Però, e qui mi ricollego a quella breve risposta, il curriculum di ognuno, specialmente in comunità ristrette come la nostra, fornisce degli elementi di valutazione oggettiva.
Non ci sono pregiudiziali in queste parole, anzi, ce ne fossero di persone capaci di fare “bene”, perché non basta solo “fare”, nella politica e disposti a spendersi per i cittadini.
Ricordo a Totò che il proprio impegno nelle ultime campagna elettorale, non ha prodotto praticamente nulla, ed è pacifico che le imminenti tornate elettorali non potranno mai supplire, per esempio, all’assenza di iniziative culturali in quel di Raffadali.
Ed è un processo trasversale perché, ancora ad esempio, le donne al centro o a sinistra sono comunque scomparse (quelle a destra non sono pervenute).
Perché, ancora ad esempio, negli iniziali numeri della Consulta è da leggere il disimpegno, sollecitamente ritrovato (ancora grazie), della maggior parte dei tuoi concittadini e coetanei.
Detto ciò e premesso che questo è solo il mio punto di vista, da osservatore delle dinamiche e dei picchi partecipativi della nostra comunità, che cosa si può fare?
Bene si può fare tanto a partire dalle scelte fatte nell’urna.
Sarai tu a decidere i tuoi rappresentanti, e lo hai già fatto, e sono loro che dovrebbero spiegarti alcune o molte cose.
Nessun imbarazzo da parte mia, nell’ambito delle attività della Consulta, ci sarà a raccogliere le eventuali istanze che verranno dal mondo giovanile, anche e soprattutto fuori dall’Assemblea, ed è in questo senso che mi sto già muovendo, ed è lì che potresti ritagliarti uno spazio da attore e non da spettatore.
Dipende da te come vedi.
Tu voti, tu decidi, tu puoi fare e scegliere pure come.
E' evidente che la risposta al quesito è si.

Josè Massimiliano Galletto

5 commenti:

Anonimo ha detto...

un pizzico di obiettività non guasta,mi sei piaciuto, bravo.

Anonimo ha detto...

Io ho fatto campagna elettorale??!!!
beh,mi fa sorridere...
Cmq in riferimento al discorso di contenuti curriculari, fino ad ora è stata la strada che ho cercato di seguire anche con fatica. Il fatto che ancora non abbia tentato di scambiare "l'assegno" (se sia coperto o meno è tutto da vedere) è dovuto, al momento, principalmente al mio desiderio di essere valutato sulla concretezza dei miei mezzi e non dei mezzi altrui.
L'assegno cmq lo tengo in tasca...non si sa mai mi venga voglia di scambiarlo. Anche per un minimo di coerenza con la mia "campagna elettorale".
Politicamente la mia confusione non è vedere gente che fa politica senza mai averne fatta, ma è più che altro delusione della classe dirigente tutta e della gente che non riesce a reagire o non vuole reagire(mi escludo solo parzialmente da questa categoria) che rimane attaccata al clientelismo poco costruttivo fino a livelli superiori di Mastella city.
Ti ringrazio per avermi illustrato il tuo punto di vista.
avremo modo di palarne di presenza..
in bocca al lupo
ciao

josè ha detto...

Credo tu abbia interpretato distortamente il termine "curriculare"..non era relativo a te...te lo avrei detto senza girare intorno..e sarebbe stato in contrasto con le parole che, stavolta di presenza, ti e vi ho sempre detto. Tu me ne sei testimone.
Beh..se vuoi puoi ridere..mi aspettavo una diversa risposta meno acida, se posso.
Credo che l'assegno virtuale non sia in tasca solo a te...la copertura è dubbia...o perlomeno...sta a vedere di che natura è (post datato? ...).
Dispiacendomi ancora per la qualità della risposta, e ricordandoti che la mia non era un'accusa nei tuoi confronti, ti ringrazio ancora per il contributo fornito nella speranza che non sia l'ultimo.

josè

Anonimo ha detto...

La mia non era un risposta acida!il fatto di sorridere l'ho messo solo per ironizzare...ho immaginato che potessi essere frainteso!non era assolutamenne nei tuoi confronti, ma mi è solo venuto in mente di come è stata gestita la campagna elettorale.
Anche la tua risposta relativa al curriculum so che non era riferita in modo personale, ma era solo per farti capire che in parte è anche la mia idea!!
probabilmente mi sarò espresso male.
ho scritto sul blog perchè appunto ho apprezzato che si discuta senza giri di parole e ho chiesto un tuo parere.
Perchè no? in futuro quando lo riterrò opportuno sicuramente esporrò il mio pensiero.
Spero di essere stato chiaro.
Buon Lavoro

Salvatore Lattuca

josè ha detto...

Elimina commento da: CANTIERIXRAFFADALI


josè ha detto...
Molto chiaro ora.

Senza farci cio' che Mr. WOLF definisce in maniera egregia in Pulp Fiction, grazie ancora per il contributo.



Josè