giovedì 14 giugno 2007
Appena un mese fa i numeri dichiaravano in maniera forte che una stagione è terminata.
Una stagione che ha visto dei picchi di alta partecipazione, una stagione iniziata e terminata nel segno del bisogno con delle sensibili differenze sulle modalità di soddisfacimento dello stesso.
Quel bisogno che ieri come oggi si chiama LAVORO ma che oggi più di ieri determina una netta frattura fra gli stessi “bisognosi”. E non sembra una differenza da poco rispetto al passato.
Le analisi sul voto le riserviamo, comunque, ai Tosatti del caso mentre delle riflessioni sul clima pre e post campagna elettorale vanno fatte.
Partirei doverosamente dall’esperienza del Comitato.
Un’esperienza riconosciuta importante trasversalmente da entrambi gli schieramenti in itinere e con apprezzamenti postumi.
Ho assistito ad un fluire di commenti sul Comitato ma uno spesso si ripeteva “Vi stimo perché ci credete!” e soprattutto da personaggi lontani dall’universo in cui il Comitato agiva e lavorava.
Una frase che alcuni autori condivano con sontuosi sorrisi non riflettendo, immagino, su cosa significasse dichiarar ciò.
In fondo cosa avevano fatto di straordinario questi giovani? Utilizzavano solo gli strumenti della democrazia .
Quindi chi “Ci stimava e ci stima” non è capace di utilizzare gli stessi strumenti?
Ho quindi assistito alle parate di applausi ed allo sfoggio di ipocrisia di chi ancora oggi sprazzia grazie alle rosse “prebende” .
L’esperienza di questa campagna elettorale era ed è importante perché in questa competizione l’intero schieramento di Centro Sinistra si è presentato compatto agli elettori bypassando con forza e convinzione problemi legati a sterili personalismi.
Non dico ciò per difendere la “mia” esperienza, basta solo osservare la qualità della gente che frequenta il Comitato.
Gente con tradizioni politiche e culturali differenti la cui forza coesiva è rappresentata dalla necessità di portare la discussione su un piano culturalmente più elevato rispetto a quanto fin'ora propostoci ridiscutendo anche le nostre consuetudini.
Sull’atmosfera respirata in Comitato, in sintesi, non si percepiva l’appartenenza a case politiche diverse mentre emergevano idee, percorsi e uomini capaci di fare anche un passo indietro per garantire la altrui partecipazione senza preclusioni e pregiudizi.
Questa atmosfera continuerà ad accompagnarci perché il Comitato con questa campagna elettorale ha dato inizio ad un preciso percorso politico e questo know how non può essere disperso perchè patrimonio della Città. In questo mi sento responsabile insieme ad altri.
Sin dall’inizio questa campagna elettorale si presentava anomala per diversi motivi.
Ad esempio è stata condita da episodi di mutamento politico di alcuni giovani di sinistra.
La prima fase del confronto politico ha avuto come sfondo tale questione che devo dire mi ha visto interprete di alcuni alterchi, verbali e non, con due dei protagonisti.
E’ stata la pubblicazione di un articolo anonimo su un portale di messaggistica a sollevare il polverone.
Lontano dall’apprezzare un gesto anonimo riconosco all’autore la genuinità nel senso dello sdegno, sentimento che non sembra attraversare più le coscienze degli uomini.
Chi mi conosce sa qual è il mio approccio alla politica.
Approccio che non prevede salti degli steccati, alla “Olio Cuore”, eppure qui delle riflessioni, comuni, sono state fatte.
Che rottura rappresentavano tali casi rispetto ai messaggi che più o meno latenti, di stesso genere, sono passati nell’immaginario raffadalese senza destare preoccupazione?
Di questo non erano responsabili solo i governanti, di tutti i colori, ma perlomeno complici lo erano quei cittadini, quei giovani, quelle donne la cui appartenenza politica è a tempo.
Come se ci fosse un tempo per essere comunisti, un tempo per essere fascisti un altro per essere niente e nessuno.
Quindi a cosa poteva servire attaccare dei ragazzi “bisognosi” nel senso anzidetto?
Rispettosi delle scelte altrui, in ogni ordine di gerarchia a sinistra, la campagna è andata avanti sottraendo tali soggetti, per scelta, ad ogni ordine di attacco.
Diverso è il confrontarsi con gente che dichiarandosi “disillusa” preparava il terreno al grande salto o ancora peggio rivendica una scelta condendola di giustificazioni poco meritorie in nome dell’odierna meschinità dello scenario politico non pensando che la propria candidatura si inseriva senza difformità proprio in tale quadro.
Ma questa non era l'anomalia di cui parlavo.
L’anomalia è rappresentata dalla massiccia presenza, in campo, di alcuni che probabilmente in condizioni non alterate nemmeno avrebbero pensato di candidarsi.
Per non alterate non intendo le minacce di cui si vociferava in paese, ma le condizioni al contorno che hanno permesso queste candidature.
È indubbio che il retroterra culturale ed educativo giochi tanto nell’accostarsi alla vita politica di una comunità e spendersi per una tale causa non è semplice se si devono affrontare le difficoltà legate, ad esempio, alla conquista del lavoro in maniera sana e trasparente.
Questo in risposta a chi ha finto di vivere questa trascorsa competizione elettorale per una innata vocazione civica.
Preferirei avere degli interlocutori convinti delle proprie posizioni, dai definiti contorni politici, disposti a ridiscutere la azione politica in nome della comunità e non nella continua ricerca dell’inciucio cercando di mischiare persone e idee per legittimare sé stessi e le proprie azioni.
In questo senso apprezzerei molto di più una coda, anche delle stesse persone, verso la stanza del Sindaco a proporre per il Paese piuttosto che la ciurma inerte e inerme che riempie i locali dei bar a proporre per se stessi e i propri cari.
Il Comitato continuerà ad esistere seppure in forme diverse, ma il nucleo di lavoro rimarrà intatto semmai ampliato verso quei giovani che decideranno di contribuire nella direzione tracciata.
Colgo l'occasione per aggiornarvi sulle ultime novità.
Ancora una volta ci siamo riuniti ed il numero dei presenti
non era di certo comparabile a quello delle elezioni.
Quasi certamente lasceremo trascorrere il periodo degli esami universitari e una volta a Raffadali decideremo iniziative e calendario.
Non sappiamo se il Comitato continuerà ad esistere con quest’etichetta, sappiamo però, e di certo, che quanto costruito non può essere disperso.
Lo scenario politico a sinistra non agevola talune scelte ma rimango convinto che sulla scorta di quanto prodotto ci siano i presupposti per superare, come la campagna elettorale trascorsa ci insegna, le discrasie policromatiche convergendo sugli obiettivi propostici.
Il ruolo che questa nuova “Entità” rivestirà dipenderà da quante risorse Vi dedicheremo.
Personalmente e insieme al Comitato ci presenteremo al neo Sindaco con alcune proposte.
Le occasioni che Raffadali sta perdendo ed ha perso sono le stesse che la Sicilia si è fatta sfuggire.
Perché non è importante fare arrivare i soldi quanto la qualità dell’investimento.
Perché è importante valorizzare le risorse umane, e non, prediligendo il merito e questo l’Amministrazione deve garantire.
Staremo a vedere senza pregiudizi.
JOSE' GALLETTO
In questo senso apprezzerei molto di più una coda, anche delle stesse persone, verso la stanza del Sindaco a proporre per il Paese piuttosto che la ciurma inerte e inerme che riempie i locali dei bar a proporre per se stessi e i propri cari.
Il Comitato continuerà ad esistere seppure in forme diverse, ma il nucleo di lavoro rimarrà intatto semmai ampliato verso quei giovani che decideranno di contribuire nella direzione tracciata.
Colgo l'occasione per aggiornarvi sulle ultime novità.
Ancora una volta ci siamo riuniti ed il numero dei presenti
non era di certo comparabile a quello delle elezioni.
Quasi certamente lasceremo trascorrere il periodo degli esami universitari e una volta a Raffadali decideremo iniziative e calendario.
Non sappiamo se il Comitato continuerà ad esistere con quest’etichetta, sappiamo però, e di certo, che quanto costruito non può essere disperso.
Lo scenario politico a sinistra non agevola talune scelte ma rimango convinto che sulla scorta di quanto prodotto ci siano i presupposti per superare, come la campagna elettorale trascorsa ci insegna, le discrasie policromatiche convergendo sugli obiettivi propostici.
Il ruolo che questa nuova “Entità” rivestirà dipenderà da quante risorse Vi dedicheremo.
Personalmente e insieme al Comitato ci presenteremo al neo Sindaco con alcune proposte.
Le occasioni che Raffadali sta perdendo ed ha perso sono le stesse che la Sicilia si è fatta sfuggire.
Perché non è importante fare arrivare i soldi quanto la qualità dell’investimento.
Perché è importante valorizzare le risorse umane, e non, prediligendo il merito e questo l’Amministrazione deve garantire.
Staremo a vedere senza pregiudizi.
JOSE' GALLETTO
Etichette: LA GRANDE CURIA
Subscribe to:
Commenti sul post (Atom)
1 commenti:
Una analisi veramente profonda che rispecchia la situazione della politica raffadalese, descritta nei minimi dettagli punto per punto e che dire...non hai risparmiato nessuno c'è ne per tutti (VOLTAGABBANA, DELUSI, DISILLUSI, SPERANZOSI, NEUTRALI, ADULATORI ETC..;)
Complimenti per l'articolo postato
Saluti da Vicenza
Posta un commento